Una lotta contro il tempo. Una lotta contro la fatica, la paura e i limiti strutturali dei nostri ospedali. Una lotta contro un nemico invisibile e spietato, in grado di raggiungere un centro vitale per l’uomo, gli alveoli polmonari.
Questo potrebbe essere, in una sintesi che non rende certo la drammaticità dell’emergenza, la situazione che stanno vivendo, ventiquattrore al giorno, medici, infermieri e paramedici che in quegli ospedali del nord Italia stanno lottando per salvare centinaia di vite umane.
Ogni giorno, si susseguono accorati messaggi provenienti dai primari degli ospedali e dai massimi esperti in campo epidemiologico su di un punto fondamentale: evitare di uscire, per salvaguardare la propria vita, quella dei propri cari scongiurando l’ulteriore diffondersi del contagio nella società. Ma viene detta in modo chiaro e inequivocabile un’altra motivazione: il collasso delle nostre strutture ospedaliere è ormai vicino. Le strutture di terapia intensiva, dove finiscono circa il 10% dei ricoverati per COVID-19, sono ormai completamente occupate. La corsa ad ampliare le strutture di rianimazione, tramite la costruzione di nuovi padiglioni e ospedali da campo, grazie all’impegno dei governatori delle regioni più colpite, sta procedendo e nuovi posti letto saranno presto disponibili.
Ma non basterà in assenza dell’adozione di un modello Wuhan. Un modello che ha consentito di fermare il contagio e superare la fase acuta della pandemia. E’ quello che il governatore della Lombardia Fontana, supportato dall’esperienza dei medici cinesi, ha chiesto con forza nella conferenza stampa di ieri 19 MARZO 2020. Speriamo venga finalmente ascoltato a livello governativo.
La provincia di Alessandria è, a livello del Piemonte, quella che sta subendo il maggior numero di contagi e di decessi. Molte le persone che, ogni giorno, hanno necessità di essere ricoverate, a partire dall’ospedale del capoluogo. Ma, come negli altri ospedali italiani, vi è carenza di posti letto in terapia intensiva ma, anche, delle più elementari protezioni per il personale. Personale che dobbiamo contribuire a supportare e proteggere. Se anche loro incominceranno ad ammalarsi la situazione peggiorerà ulteriormente.
La raccolta fondi che è stata attivata ha lo scopo di poter sostenere economicamente le nostre strutture ospedaliere, fornendo la possibilità di avere fondi da destinare alle criticità più impellenti. Non possiamo aspettare. Dobbiamo farlo ora per cercare di potenziare l’attività di chi professionalmente si espone per salvare vite.
Lo abbiamo detto. LORO NON CI LASCIANO SOLI. NON FACCIAMOLO NOI CON LORO.
#NonLasciamoliSoli