CONFERENZA: QUALE ALESSANDRIA VORRESTI?

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Nella serata di martedì 21 gennaio 2020, il dott. Caramagna, giornalista e Presidente del Lions Club Alessandria Host, ha organizzato una interessante conferenza presso il ristorante I Due Buoi Rossi, sede del club.

Ospiti e conferenzieri i direttori delle testate giornalistiche Alessandrine: la dott.ssa Italiana (caporedattore de “La Stampa” di Alessandria), il dott. Laddago (Direttore di “Radiogold TV”), il dott. Marello (direttore de “Il Piccolo”) e la dott.ssa Porceddu ( direttore di “Telecity”).

Tema della serata: “Quale Alessandria vorresti“. Questa la domanda posta ai relatori che, grazie alla loro esperienza e professionalità, sono costantemente aggiornati e vivono giornalmente le differenti e complesse realtà cittadine.

Molto diversi i contributi. A partire da quello della dott.ssa Italiana che, originaria di Fossano, ha descritto le sue prime sensazioni quando, per la prima volta, è approdata ad Alessandria per cercare casa. L’Alessandria da Lei caldeggiata dovrebbe adeguarsi a modelli di città che privilegiano un centro storico pedonale, vivibile in libertà, sede di negozi che esprimono l’artigianalità e le eccellenze del territorio, con la possibilità di passeggiare con il naso all’insù. Si, per apprezzare i palazzi e i monumenti cittadini.

Il dott. Laddago, alessandrino doc, ha evidenziato le tante opere che potrebbero essere realizzate per implementare i servizi, sia nelle zone centrali che in quelle periferiche. Servizi da dedicare agli anziani, ai giovani, agli sportivi e ai tanti turisti che si vorrebbero avere in città.  Non tralasciando la possibilità di abbellire zone e palazzi oggi anonimi con opere di “Street Art” affidate a giovani artisti. Tristemente evidenziate le attuali lacune, a partire da una stazione ferroviaria sempre più isolata ed emarginata dalle tratte importanti.

Ironia e fantasia. Queste le caratteristiche del racconto del direttore de “Il Piccolo” di Alessandria, dott. Marello. Un racconto basato su di una sua immaginaria giornata tipo che, dall’uscita di casa sulle colline limitrofe alla città, vive e vede una serie di situazioni idilliache, a partire da una strada liscia e perfetta, sino a giungere in moderni parcheggi sotterranei da cui tecnologiche navette consentono di raggiungere un centro moderno e a misura d’uomo. Da qui una rilassante camminata per raggiungere la sede di lavoro, in un centro storico pulito, ordinato, con bei negozi e un’aria pura che invita a passeggiare. Utopia? No, desiderio di una città migliore.

In chiusura, la dott.ssa Purceddu, esperta conduttrice televisiva e amante dello studio della psicologia comportamentale, ha tratteggiato la personalità di un alessandrino tipo, sempre incline a lamentarsi di qualcosa. Un grigiore caratteriale che, forse, pone un limite a quello che potrebbe essere realizzato. Esempio tipico citato, l’organizzazione di eventi cittadini che, pur riempiendo le strade di persone e di vita vengono criticati perché alle undici di sera si suona ancora e si sente la gente ridere e chiacchierare. Forse, bisogna anche decidere su quello che vorremmo essere e fare da grandi.

Insomma, un capoluogo di provincia con tante potenzialità inespresse. Con alcune eccellenze che, se ulteriormente sviluppate possono far compiere alla città quel salto di qualità auspicato. Basti pensare al polo universitario UPO, moderna struttura in grado di attrarre studenti e docenti da tutta Italia.   Alla storica Cittadella che, in un ambizioso progetto, potrebbe divenire un moderno campus universitario. E così anche per l’Ospedale Civile, polo medico in continuo ammodernamento e, oggi, sede di eccellenze nelle varie specialità, nonché “fabbrica” di nuovi medici grazie alla neonata facoltà di Medicina e Chirurgia. E ancora, ad una eccellenza italiana in ambito accademico musicale, il Conservatorio Vivaldi. Struttura tra le più antiche e blasonate, ma, certamente, non valorizzata come meriterebbe.

Forse, abbiamo bisogno anche di una cosa non certo banale: dobbiamo crederci, accettando quei graduali cambiamenti che, pur destabilizzando la nostra confort zone, ci permettano di percorrere la strada che ci conduce ad un futuro migliore e più auspicabile per noi e per i nostri giovani.