L’avvicinarsi della fine di un anno ci porta a ripercorrere il cammino fatto nell’anno che sta per lasciarci. Un anno difficile. Un anno che, ancora una volta, ci ha posto problematiche che non ci aspettavamo, che non avremmo mai creduto di dover affrontare.
Tuttavia, l’anno che sta per iniziare deve essere una spinta a trovare nuove energie, elaborare nuovi progetti, in grado di stimolarci e darci nuovi obiettivi. Nella vita personale, familiare e professionale.
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Forse, in questo momento storico che stiamo vivendo, ci sentiamo proprio come chi sta spingendo un enorme masso su per la montagna. Come chi sta affrontando sfide più grosse di quelle che ci riteniamo in grado di affrontare. Credo sia proprio da qui che dobbiamo iniziare a pianificare il nostro nuovo anno. Da questa salita che sembra dover non terminare mai.
Una delle chiavi per mettersi in grado di affrontare difficoltà importanti è proprio quella di comunicare a noi stessi che, quelle difficoltà possiamo affrontarle, perché ne siamo in grado. E’ una disposizione mentale non accessoria, ma fondamentale. Solo la convinzione di essere in grado, con pazienza, sacrificio e determinazione, di poter affrontare una situazione, ci può dare quella carica intellettuale, emotiva e fisica, necessaria e indispensabile per andare avanti progettando il nostro futuro.
Niente di peggio é il consideraci sconfitti già in partenza. O, ancor peggio, non idonei ad affrontare una sfida. Per grande che essa possa essere.
Ecco, allora, che ritorna ancora una volta il concetto di Resilienza. Dote caratteriale e personale che ci rende capaci di contrastare e sopportare momenti difficili, dandoci la possibilità di progettare e vedere realizzazioni per il futuro. Per essere resilienti, dobbiamo avere, prima di tutto, una disposizione mentale a voler affrontare un problema. Non fuggendo. Non cercando di pensare che si risolva da solo, spostandolo sempre più in la. La consapevolezza di dover affrontare una situazione ci rende già capaci di elaborare soluzioni, intravvedendo modalità di affrontare una situazione che, altrimenti, non saremmo in grado di vedere.
Tra le Soft Skills oggi più richieste vi é quella del Problem Solving. Letteralmente definita come ‘risoluzione di problemi’, ovvero la migliore risposta possibile a una determinata situazione critica e solitamente nuova. I problemi, piccoli e grandi, sono il pane quotidiano nella vita di tutti noi e siamo pertanto tutti abituati a doverli affrontare. Ma non tutti siamo efficaci nello stesso modo nel risolvere situazioni. Ci sono persone più reattive, altre più riflessive. Persone che sono capaci di aguzzare l’ingegno, e altre che vedono i problemi, ma faticano a razionalizzare una soluzione. Ci sono problemi ricorrenti per i quali automatizziamo la soluzione e problemi più complessi, per la cui soluzione serve un approccio out-of-the-box. Oggi, la crisi pandemica e le drastiche ricadute sulle nostre vite personali e lavorative, ci hanno certamente costretto a saper fronteggiare e risolvere una situazione fuori dall’ordinario, per la quale dobbiamo far ricorso a capacità che esulano dal nostro quotidiano.
Vi è un altro aspetto, oggi estremamente importante. Sappiamo bene che quando vi sono dei problemi da fronteggiare è molto facile diventare più intolleranti, meno disposti a comprensione e gentilezza. E’ una questione fondamentale. Ognuno di noi, in ambito familiare, sociale o lavorativo, si ritrova in una posizione di Leadership. Oggi, nel momento storico che stiamo vivendo, saper esercitare correttamente quella leadership vuol dire essere maggiormente aperti all’ascolto, al dialogo e alla comprensione. Non a caso parliamo di Leadership Gentile. Una dote oggi indispensabile per saper motivare i propri collaboratori, caricandoli letteralmente di energia, anche in un momento in cui lo sconforto regna sovrano. Ecco, allora, chiaro il pericolo più incombente. Scaricare i pur giustificati nervosismi, ansie e paure che ci affliggono ogni giorno, su chi è vicino a noi. Contribuendo solo a deprimere le nostre capacità in un momento in cui serve essere motivati e incentivati.
Tuttavia, un approccio gentile verso chi ci è vicino, deve partire da un’altra Skill importantissima: la capacità di ascolto. Non stiamo parlando di un ascolto distratto e di maniera. Ma di un “ascolto empatico”, dove il nostro interlocutore è al centro delle nostre attenzioni. Facendogli comprendere che, in quel momento, è al centro della nostra attenzione. Che, per noi, è importante comprendere e condividere quello che ci viene detto. Solo così possiamo animare e spronare i nostri interlocutori ad avere più fiducia, credendo in se stessi. Sentendosi valorizzati e considerati. E’ da qui che si ricomincia a ritrovare le energie per dare il meglio di se stessi, superando difficoltà ritenute insormontabili.
Last but not least. Ogni problema, ogni situazione difficile, ogni visione del futuro ammantata dalle nebbie dell’insicurezza, deve essere contrastata con la capacità di condivisione. Niente di più devastante è il chiudersi in se stessi. Continuando ad ingigantire una situazione che ci appare, giorno dopo giorno, sempre più grande e difficile da risolvere. Al contrario, il saper esporre a chi ci è vicino e che abbia competenza su ciò che dobbiamo risolvere, ci apre una infinità di scenari che possono portare a visioni molto differenti, in grado di ridimensionare un problema o una decisione da prendere.
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E’ da uno spirito positivo che dobbiamo ripartire. Ricordandoci sempre che, ogni istante, ogni giornata e ogni anno, sono e saranno sempre momenti unici e irripetibili. A noi far sì che le nostre vicende familiari e professionali siano sempre rivolte a costruire, anche in momenti di difficoltà.