Una tematica molto delicata. Una responsabilità sentita da tutti per i nostri ragazzi.
Per dar loro un futuro che possa realizzarli e concedere quella serenità che consente di programmare la propria vita personale e professionale.
In questo interessante articolo di Biancamaria Cavallini pubblicato sul Sole 24 ore del 4 ottobre 2021, un quadro lucido della delicata situazione attuale.
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(Una salutare immagine di giovani determinati e motivati.)
La pandemia da Covid19, con i lockdown prima e le norme sul rientro con green pass oggi, ha costituito un’ottima cartina al tornasole per portare alla luce tutte le inadeguatezze di un modo di pensare e lavorare largamente diffuso nelle organizzazioni basato su scarsa valorizzazione delle persone, poca attenzione a bisogni e talenti, orientamento esclusivo alla performance, alla pressione sui risultati e al profitto, comportamenti competitivi e orientati al controllo asfissiante.
Per le organizzazioni che non hanno saputo preparare il terreno per una cultura basata sulla fiducia, sull’appartenenza, sulla condivisione di purpose orientati al NOI, sul benessere e la felicità delle persone realmente al centro, ogni evento esterno – oggi le norme sul Covid, domani chissà quale, ma sappiamo che nel mondo VUCA le sfide sono certe – rischia di avere pesanti impatti sull’acutizzazione di conflitti e demotivazione, cioè su perdita di innovazione, produttività e profitti.
Quanto le nostre organizzazioni hanno saputo cogliere la sfida del Covid per crescere in consapevolezza e fare un passaggio evolutivo verso la costruzione di ambienti di lavoro sani, coesi a prova di cigni neri?
Quanto stiamo ancora solo discutendo se le misure governative sul green pass sono giuste o sbagliate e non stiamo osservando se il malessere che si esprime ha magari origini e cause più profonde e radicate nella cultura organizzativa, nei comportamenti e nelle pratiche di gestione delle persone che abbiamo tollerato fino ad oggi?
Quanto stiamo ancora solo discutendo se le misure governative sul green pass sono giuste o sbagliate e non stiamo osservando se il malessere che si esprime ha magari origini e cause più profonde e radicate nella cultura organizzativa, nei comportamenti e nelle pratiche di gestione delle persone che abbiamo tollerato fino ad oggi?
Possiamo continuare a commentare i dati nei convegni e discutere di specifiche misure oppure provare ad utilizzare le conoscenze e gli strumenti che abbiamo per capire il senso profondo dei tempi che viviamo e provare a ripartire davvero su nuove basi, insieme.
Per chi vuole andare oltre, il primo step che propongo a tutti di fare è partecipare a questo progetto di ricerca e azione che guarda al futuro compilando questa survey: https://lnkd.in/daAJAYNz
#organizzazionipositive
Un under 34 su due lascia il lavoro per motivi legati alla propria salute psicologica.
Il 73% delle persone dichiara di preferire un’organizzazione attenta al benessere psicologico delle sue persone (dati BVA-Doxa settembre 2021).