IL PICCOLO: COLLOQUI DI SELEZIONE

IL COLLOQUIO DI SELEZIONE: COME ESSERE LA PERSONA GIUSTA AL MOMENTO GIUSTO

In questo intervento abbiamo cercato di dare alcune linee guida su di un momento estremamente importante per la nostra vita lavorativa. Una domanda per tutte: come sapersi raccontare in un modo che crei interesse e ci candidi ad essere la persona giusta?

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E’ una mattina speciale. Di quelle che potremmo ricordare per tanti anni. Ci stiamo preparando per incontrare una persona che ha il compito di selezionare una figura professionale da inserire in un contesto lavorativo.

Da dove dobbiamo partire? Quali gli atteggiamenti che ci possono far percepire come una persona in grado di soddisfare i requisiti necessari per ricoprire quel ruolo?

 

 

Iniziamo con il definire due punti fondamentali. Il primo: la nostra capacità di auto-presentarci. Cosa può esserci di più facile e scontato di raccontarsi. Parliamo di noi. Ci conosciamo, per cui sappiamo descriverci al meglio. E’ proprio così?

Uno degli esercizi che proponiamo durante i corsi dedicati al Public Speaking e alla Formazione per prepararsi a sostenere un Colloquio di Selezione è proprio quello di sapersi presentare. In pochi minuti. Sapendo raccontare non tanto uno sterile elenco di scuole, corsi e Università frequentati, ma essendo in grado di descrivere in modo convincente la nostra persona, le nostre aspirazioni e le nostre attitudini comunicazionali e relazionali.

Semplice, vero? Fatalmente, quando ci troviamo seduti difronte ad una, o più persone che iniziano a chiederci di parlare del perché abbiamo inviato il nostro curriculum, iniziano le nostre incertezze, le nostre difficoltà ad esprimerci in modo chiaro e coinvolgente.

Auto-presentarsi è una delle pratiche comunicazionali più difficili. Proprio così. Quanto é difficile raccontare il nostro bagaglio personale e professionale. Senza presunzione, senza quella pericolosa deriva di descriverci troppo sicuri, sempre vincenti, mai sconfitti. Insomma, il miglior candidato che quel giorno il nostro interlocutore potrà mai incontrare. Ecco la prima trappola in cui possiamo cadere. Rovinosamente, purtroppo.

Stando così le cose, dobbiamo persuaderci che, a parte le scontate competenze specifiche per la posizione da ricoprire, molte sono le “skills” trasversali che vengono ricercate in quel colloquio. Una di queste è certamente la capacità di raccontarsi in modo chiaro e leale. Senza quella presunzione che, unita all’inesperienza, alla poca preparazione e ad una eccesiva emotività, possono determinare il fallimento della nostra performance.

 

 

Ecco allora emergere l’importanza di quella che deve essere la nostra carta vincente. La Formazione. Una formazione che ci faccia comprendere quale strategia seguire durante il colloquio, sapendo comprendere le tattiche che il nostro abile e competente interlocutore mette in atto per farci uscire allo scoperto, portati da quella deriva emozionale così subdola e pericolosa. In grado di farci perdere lucidità, rivelando aspetti caratteriali non conformi alla posizione per cui si ricerca una nuova figura professionale.

In secondo luogo, la persona del selettore. Le aziende e i contesti lavorativi in cui il selettore prescelto é un professionista, sono il contesto in cui la selezione del personale viene approcciata nel modo più deontologico possibile. Un professionista, esperto nei colloqui. Abile nel gestire un “rapporto one-to-one” con il candidato. Perfettamente conscio delle richieste che gli sono state fatte dall’azienda che lo ha assunto per quel ruolo. Con quella fotografia del candidato ideale. Impressa nella sua mente e, alla quale, chi verrà prescelto dovrà essere più rispondente possibile. Tante le domande che saprà farci. Molte delle quali, apparentemente, non legate direttamente alla mansione che dovremo ricoprire. Ma capaci, in modo netto e inconfutabile, di descrivere ogni nostro aspetto caratteriale. Il primo, saper rispondere in modo controllato ad una critica, ad una obiezione scomoda.

E, allora, una regola fondamentale, una di quelle in grado di farci essere la persona giusta al momento giusto.  Manifestiamo quella umiltà che si materializza con l’essere capaci di affidarci a chi potrà formarci al meglio, rifuggendo quella presunzione di essere in grado di affrontare ogni situazione. Anche se privi delle necessarie conoscenze, essere la persona giusta è possibile. Preparandoci ad esserlo. Preparandoci a saper valorizzare la nostra persona e le nostre esperienze. Disponendoci ad un confronto che sappia suscitare interesse verso la nostra persona.