Consulenza strategica

 

Ascoltiamo la Vostra storia. Comunichiamo il Vostro futuro”.

Ci abbiamo riflettuto tante e tante volte. Quale potrebbe essere un moderno “claim” che racchiuda l’essenza della nostra professione. Poi, la soluzione è arrivata in modo spontaneo. Pensando a ciò che molti dei nostri clienti ci hanno raccontato. Pensando a ciò che molto spesso ci viene chiesto.

Come poter raccontare la storia imprenditoriale,  familiare e generazionale di una realtà aziendale o professionale. Come poter comunicare al meglio una nuova iniziativa imprenditoriale, un nuovo prodotto. Ecco il modo di coinvolgere i propri clienti raccontando una lunga storia partita molti anni prima, magari nell’immediato dopoguerra o negli anni settanta. Ogni nostra realtà lavorativa ha alle spalle una storia significativa. Molto spesso non ne siamo sufficientemente consapevoli o non crediamo possa essere fonte di “engagement” verso la nostra clientela. 

E’ da qui che siamo partiti. Dall’ascolto dei Vostri progetti, della Vostra storia.

(Un ospite d’Eccellenza: Il Ministro Paolo Zangrillo)

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Un ascolto basato su di un rapporto empatico. In grado farci entrare in sintonia,  dandoci la possibilità di condividere gli obiettivi, i progetti, ma anche la storia di ogni nostra controparte. Proprio così. La Vostra storia.

Oggi, così importante per comunicare a qualsiasi pubblico influente le nostre radici, il nostro “come eravamo“, tributando quel fondamentale riconoscimento a chi ci ha preceduto, a chi ha creduto in un’idea e, con determinazione e perseveranza l’ha realizzata. Superando ostacoli. Perdendo delle battaglie e vincendone altre.

Sovente ci viene chiesto come creare “engagement“, come affascinare clienti, collaboratori e controparti. Narrando la Vostra storia. Unica e irripetibile. Perché solo Vostra. Aspetto che, il più delle volte viene sottovalutato. Ogni realtà lavorativa, imprenditoriale o professionale ha la sua storia. Con accadimenti, luoghi, persone e tempi unici.

Quale miglior rappresentazione di uno Storytelling fondato su radici personali, professionali e sul contesto socio economico nel quale si è inseriti.

Pensate alla meravigliosa storia di un grande personaggio dell’imprenditoria italiana: Giovanni Rana. Grande non solo come imprenditore, ma soprattutto come uomo. Il cui simbolo è un motorino rosso. Ancora oggi icona della sua storia, quando con quel motorino consegnava i prelibati tortellini che due signore producevano in un umido scantinato. Tutto qui. Solo un motorino rosso e tanta volontà.

(Con il Dott. Giovanni Rana) 

Lo studio offre consulenze mirate alle esigenze dei clienti.

In un panorama in cui ogni scelta professionale deve essere attentamente valutata, partendo dall’ascolto, individueremo gli obiettivi comunicativi che si intendono raggiungere e i mezzi più adatti per raggiungerli. E’ da questa fase che si delineano una strategia e una tattica di comunicazione, che divengono come un abito sartoriale confezionato ad hoc per quel progetto e quella specifica realtà.

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Il primo passo Un incontro, per conoscenza reciproca. Passo tutt’altro che banale e scontato.

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Siamo fermamente convinti dell’importanza di entrare reciprocamente in sintonia. Solo così è possibile comprendere appieno le diverse realtà professionali in cui il cliente si muove e, al tempo stesso, individuarne le esigenze primarie. Accompagnando questo rapporto nascente con un aspetto irrinunciabile: la reciproca fiducia. Che sarà in grado di dar vita ad una collaborazione dove possano emergere le reali necessità legate alla propria attività professionale. Affinando, molto spesso, aspirazioni, desideri e progetti. Dando concretezza ad ipotesi a piani che necessitano di essere tradotti in una strategia ben precisa. Definita nei modi, mezzi e tempi.

L’individuazione degli obiettivi comunicativi e relazionali, ci consentirà di formulare un piano strategico che preveda gli strumenti e gli interventi più idonei per raggiungerli. Definendo un parametro fondamentale: a quale “target” di persone, clienti o consumatori ci si vuole rivolgere.

Vale la pena ribadirlo. La Comunicazione è assimilabile ad un abito sartoriale. Ogni realtà, di qualsiasi dimensione, composta da poche o molte persone, posta in una grande città o in un centro di provincia, ha la possibilità di comunicare. Con i propri pubblici di riferimento. Nel contesto in cui è collocata o in un’area più allargata. Non esistono limiti. Ogni realtà ha la possibilità di comunicare in modo efficace e strategico.

 

Alcuni esempi delle aree per cui forniamo consulenza:

 

a. Comunicazione d’Impresa

La comunicazione rappresenta, oggi, un capitolo che assume, giorno dopo giorno, una valenza sempre maggiore. Un “asset” strategico per realizzare gli obiettivi di business dell’impresa. Partendo dal far conoscere la nostra attività e i nostri prodotti/servizi ad un pubblico di riferimento.

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Un errore comune e ricorrente è quello di considerare una attività di comunicazione alla stregua di un semplice costo.

Ecco una errata valutazione che può costarci cara. La comunicazione è un investimento che, come ogni investimento sulla nostra attività, se strutturata in modo professionale è in grado di generare valore per  la nostra impresa e la nostra Reputazione .  

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“Non Comunicare ha un Costo”. Questa la definizione coniata in occasione di una recente conferenza tenuta ad imprenditori orafi della città di Valenza. Un costo che, troppo spesso, viene ignorato. Un costo che può assumere entità troppo grandi per essere sopportato, sia nei riguardi dei propri competitors, maggiormente attenti ad una efficiente comunicazione, che per ciò che concerne una clientela attenta e alla ricerca di una evoluta dinamica di interazione con le nostre aziende.

E’ altrettanto vero che, a una comunicazione improvvisata e non professionale, è meglio sostituire un “non comunicare”. I danni che ne deriveranno saranno certamente minori.  Infatti, troppo sovente, siamo interpellati per rimediare a attività di comunicazione che hanno prodotto solo criticità.  Per svariati motivi. Il primo, essere gestita senza una strategia mirata per il nostro pubblico di riferimento e per gli obiettivi che ci prefiggiamo. Utilizzando un linguaggio non appropriato a quello che si vuole che sia percepito dal nostro pubblico, dai nostri Stakeholder.

In ambito della comunicazione d’impresa, gestiamo sia la Comunicazione Esterna, con aziende, pubblici di riferimento e istituzioni, sia la Comunicazione Interna, rivolta a collaboratori e dipendenti. A questo proposito, ricordiamo che, i nostri “primi ambassadors“, sono proprio i nostri collaboratori. Capaci di dar vita ad un effetto volano che, se adeguatamente coinvolti e motivati, sono in grado di incrementare in modo significativo la nostra reputazione. Non dimenticando l’effetto psicologico di sentirsi veramente parte di un contesto lavorativo, con tutte le ricadute positive su soddisfazione personale e produttività.

E, allora. Se dobbiamo comunicare…facciamolo bene, professionalmente e con una strategia che si riveli efficace per gli obiettivi che ci si pone.

b. Comunicazione Istituzionale

Le recenti vicende hanno evidenziato le numerose lacune che hanno contraddistinto la comunicazione di differenti tipologie di istituzioni. Lacunosa, incompleta e, molto e troppo spesso, fuorviante e contrastante.

Una studiata ed efficace comunicazione consente di creare un legame di stima con la cittadinanza e i propri Stakeholder, costruendo una fiducia sempre maggiore e aumentando, nel contempo, quel capitale indispensabile chiamato Reputazione. Definito come un capitale ed un valore intangibile. Da costruirsi giorno dopo giorno con un’attenta strategia di comunicazione, in grado di colmare quel vuoto che sovente osserviamo tra aziende istituzioni e società nel suo complesso.

Per le istituzioni una corretta comunicazione si traduce nella comprensione del messaggio da parte della cittadinanza, ottenendo un adeguamento dei comportamenti eventualmente richiesti. Cosa improbabile se i messaggi veicolati sono poco comprensibili, contrastanti e non dotati di quella indispensabile capacità di coinvolgimento. Esperienza e professionalità sono le chiavi di un corretto approccio. Tutto qui.

 

(Con il Sindaco di Valenza, Maurizio Oddone)

 

Collaboriamo con le istituzioni e ne siamo consulenti. Per creare quella necessaria sinergia tra istituzioni e tessuto economico sociale. Per migliorare la nostra società. Per affrontare le sfide a cui tutti siamo chiamati, ogni giorno. Un esempio, la costruzione di una Centrale di Biogas. Tralasciando gli aspetti procedurali legati a Commissioni Provinciali e Regionali, il fallimento del progetto è stato determinato anche da una non corretta comunicazione alla Comunità. Cosa che ha suscitato resistenze e movimenti che si sono opposti al progetto.  Ecco il punto fondamentale. La comunicazione deve essere Chiara, Trasparente e in grado di generare Fiducia. Il che non vuol dire minimizzare o nascondere gli aspetti più problematici, ma, al contrario, far sì che vengano accettati e compresi in un’ottica di un progetto che porterà benefici e vantaggi.

Da qui si costruiscono accettazione e consenso tramite una comunicazione realmente efficace e in grado di dare la reale percezione di un progetto.

c. Ufficio Stampa

La lunga esperienza accumulata negli anni, ci consente di avere rapporti di reciproca fiducia e stima con i giornalisti delle principali testate locali e nazionali.

La redazione di Comunicati Stampa è una attività di estrema delicatezza ed importanza. Definiti e precisi i canoni con cui scriverli. Con una esaustività di particolari che non deve mai essere prolissa e fuorviante. Con una esaustività e incisività che devono consentire ad un giornalista di “scrivere il pezzo” senza necessità di dover acquisire altre informazioni su quanto comunicato. Soprattutto quando il comunicato stampa deve essere autosufficiente, cioè quando non è accompagnato da una Conferenza Stampa.  Con la conferenza stampa invitiamo i giornalisti ad un momento per noi importante. In cui comunichiamo qualche cosa di fondamentale per la nostra attività, per la nostra azienda, per il nostro futuro. Molto delicata la preparazione e la gestione di una conferenza stampa. Aspetti fondamentali sono l’orario, la location, la preparazione di una cartella stampa e la persona scelta come Spoken Person.

(Conferenza stampa di presentazione di una galleria d’Arte)

Solo una gestione professionale consente di far si che sia un momento in grado di creare quel valore che ci attendiamo e che sta alla base della convocazione dei giornalisti.

Regola basilare: se non abbiamo nulla di veramente importante da comunicare, non emettiamo comunicati stampa e, tantomeno, non organizziamo conferenze stampa.

 

d. Gestione Relazioni Esterne, organizzazione e presenza a riunioni e negoziati.

Attività di particolare difficoltà e importanza. Ogni aspetto comunicativo e strategico deve essere studiato e messo in pratica secondo precisi canoni professionali.

Canoni che, molto spesso, devono adeguarsi ad imprevisti che potrebbero, sempre più di sovente, minare i rapporti in essere e portare ad esiti negativi e indesiderati. Non di rado si verifica un’ipotesi che rischia di incrinare rapporti consolidati, ma in momentanea crisi. Con un esito che, in molte situazioni, non possiamo permetterci:

il deterioramento o l’interruzione della relazione.

In riunioni di particolare importanza, ogni variabile deve essere valutata sotto molteplici aspetti. Ogni cosa detta deve tener conto di due parametri fondamentali: il tempo e l’opportunità.

Saper cogliere l’esatto momento in cui poter fare un’affermazione, manifestare un disaccordo, lasciare una domanda senza risposta. Non di meno, le valutazioni circa l’appropriatezza e la pertinenza di un nostro intervento, spesso squalificato da una mancanza di conoscenza delle strategie di gestione di un contesto negoziale. Qui risiedono le capacità di un negoziatore esperto. Qui vi sono “gli attrezzi del mestiere” che ci consentono di affrontare situazioni che potrebbero rappresentare delle criticità.

Durante una trattativa, una riunione o un negoziato, ogni aspetto della comunicazione deve essere allineato e congruente. Comunicazione Verbale, Paraverbale e Non Verbale devono esprimere la stessa linea di condotta, la stessa strategia, la stessa volontà. La gestione di queste tre componenti della comunicazione, sovente è contrastante e, ancor più sovente, è affidata a personaggi che non ne conoscono le regole e le dinamiche intrinseche. Quello che è certo è che non ci possiamo permettere l’inefficacia o, ancor peggio, il fallimento di una attività di negoziazione. Soprattutto quando il fallimento è ascrivibile ad una mancanza di formazione.

 

(Un momento di una riunione tra imprenditrici ospitata nella Corte degli Ulivi di Palazzo Terzano)

 

Una riunione, un incontro o una trattativa. Momenti di fondamentale importanza per la nostra vita professionale. Contesti in cui vi sono equilibri delicati e instabili. In cui un’affermazione spesa nel momento sbagliato può affossare il lavoro svolto sino a lì. Possiamo permetterci un insuccesso?

e. Organizzazione e moderazione di conferenze ed eventi aziendali.

Creare un evento, progettandolo in modo da generare coinvolgimento e interesse tra il pubblico. E’ ad un’esperienza trentennale che facciamo appello ogni volta che veniamo interpellati per progettare una conferenza,  evento o  la presentazione di una nuova attività o ramo d’azienda.

Esiste un segreto nel progettare un avvenimento che sia in grado di essere ricordato e si trasformi in una call to action?

Non solo uno, ma tanti. Il primo. Durante la prima riunione, “Ascoltare” e “Comprendere” le vere motivazioni per cui si vuole realizzare quel determinato evento. Spesso, in questa fase, si iniziano a delineare obiettivi e modalità che illuminano nuove idee e possibilità. Fase di grande soddisfazione, che realizza nel modo più pieno il concetto di consulenza.

 

(Moderazione di una conferenza integrata in un evento con presentazione di linee di gioielli e successivo intrattenimento con Show Cooking e Musica)

e. Selezione del personale.

Ambito in cui mettiamo al servizio delle nostre controparti la nostra esperienza nel gestire colloqui volti alla selezione di collaboratori da collocare in aziende, studi professionali o altri contesti lavorativi.

Molti gli aspetti su cui si deve porre attenzione. Anzitutto, quelli caratteriali e comunicativi.

Oltre alle competenze trasversali, alle precedenti esperienze lavorative, al bagaglio accademico, vi è un’altra dote estremamente importante: l’Empatia. Una dote caratteriale in grado di costituire un valore aggiunto per il contesto professionale in cui si verrà collocati. Molto spesso sottovalutate, le doti di lavorare in team, di saper fare squadra senza quella presunzione che diviene un ostacolo ad una reale e proficua collaborazione tra colleghi.

Accanto alle indispensabili “Hard Skills“, indispensabili competenze tecniche, sempre più attenzione viene posta al capitolo di quelle abilità relazionali oggi definite “Power Skills“. Caratteristiche individuali che completano e creano una sinergia positiva con le competenze strettamente tecniche. Solo così è possibile arrivare alla “persona” che più si addica ad una data posizione lavorativa e al contesto che la contiene. Solo così è possibile costruire valore, per le imprese e per le persone che le rappresentano.

Nel nostro studio teniamo corsi volti alla preparazione del sostenimento di un incontro di selezione. Momento in cui tutto importante. Dal saluto iniziale, al modo in cui ci relazioniamo e ci raccontiamo. Dalla prova di genuinità e trasparenza che sappiamo dare al nostro selettore. Che è li difronte a noi per scegliere la persona più rispondente alla caratteristiche ricercate per ricoprire un dato ruolo.

Valutiamo l’importanza di un “Self Branding” che non sia ostentato e artificiale. Ma che sappia trasmettere entusiasmo vero, raccontando anche i fallimenti e le delusioni. Solo così verremo percepiti come persone che hanno dei valori e delle esperienze, costruite anche tramite situazioni in cui non abbiamo  ottenuto risultati positivi. Valori che possono essere portati in dote a quella posizione lavorativa. Esperienze che arricchiscono la nostra figura personale, ancor prima di quella professionale.

La nostra esperienza per far si che possiate essere la persona giusta al momento giusto. Proprio quella che ci viene detto di selezionare.

f. Crisis management.

E’ un capitolo della consulenza manageriale di fondamentale importanza. 

Come affrontare una insorgente crisi, magari nata da uno o pochi post sui social?  Come gestirla, smorzandone i toni e motivazioni? Come impedire che vada a minare la nostra “reputazione” ?

Tempestività e prevenzione: gli obiettivi della ricerca – Centro Alzheimer

Volendo utilizzare un metafora cara ai marinai….tenendo saldamente il timone e avendo chiara la rotta da seguire.

Solo interventi tempestivi, mirati e gestiti professionalmente possono scongiurare gravi o peggiori conseguenze per la propria “immaginenei confronti dei nostri stakeholders, primi fra tutti la comunità in cui operiamo e la clientela della nostra realtà professionale. In gioco c’è la nostra “reputazione“. Costruita in anni di lavoro, di studio e di grande impegno. A noi saperla difendere da un momentaneo incidente di percorso.

Interventi mirati, fondati su lealtà, correttezza, tempestività e, non di rado, sulla sincera volontà di scusarsi, possono risolvere situazioni in grado di arrecare gravi danni alla propria futura attività professionale. Non di rado, una crisi gestita con tempestività e grande trasparenza, può consentire di mantenere o, addirittura, aumentare la propria reputazione aziendale o professionale. Proprio perché affrontata con rapidità, competenze e volontà di recuperare. Un errore, anche non direttamente imputabile a noi, può accadere. Quello che non deve accadere è che si possa minare la nostra figura professionale.

Le nostre competenze. Un valore che vogliamo condividere con la nostra clientela per individuare e attuare insieme le migliori scelte in campo strategico. Per crescere insieme,  creando engagement e raggiungimento degli obiettivi desiderati 

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Ogni luogo richiede una forma particolare e uno stile di eloquenza appropriato“.

(Quintiliano)